Preghiamo ... - 13-04-02 - Nicola Pagliarulo

 

 

Non scoraggiarti, anche i miracoli avvengono.

 

Sono molte le cose che non sai di me, egregio sig. Franco e, chissà perché, ho la netta sensazione che tu non cerchi alcuna risposta.

Certo, sono il primo a compiacermi per la tua preghiera esaudita (e per quale motivo ne dubitavi, tu che sei buono e giusto?) ma voglio sperare che lo faccia ogni sera…e allora, preghiamo…

Io prego il Signore di non essere causa del dolore altrui.

Lo ringrazio perché riesco ad essere in pace con la mia identità, pur sapendo che non riuscirò mai a fare tutto quello che vorrei, che potrei e che dovrei.

E’ nel nome del Padre che scelgo di non rubare, di non uccidere e non approfittarmi del debole.

Forse è in quello di Guccini che decido di deridere e mortificare chi lo fa…(e qui puoi rileggerti tutti i nomi del tuo udite-udite).

No Franco, non sono un intellettuale ne’ un uomo di cultura e non credo che tu lo pensi davvero…ma questo non è importante, come non lo è chi sono io.

Doveroso, invece, sarebbe che tu ti soffermassi a leggere prima d’indicare l’abisso e la luce.

Lo spirito è essenza, verità…un concetto ha una valenza quando è un uomo ad esprimerlo…ma forse questo non te lo hanno insegnato, o lo hai letto male.

E’ poi essenziale, che l’azione conseguente sia complementare all’idea.

Mi spiace ferire il tuo orgoglio di persona a conoscenza dei fatti ma…questa cultura è tutta tua, come lo sono le citazioni a Calvino, Jung e Proust…e bravo, poi il colto ero io…l’autocritica, la modestia, udite-udite…

Vorrei che tu capissi (sei collegato vero?Non pensi davvero che sono sempre in preda al delirio…) quanto sono importanti per me certe cose:

Di te, Bush, Bin Laden, Mentana, Sgarbi, Letta, Confalonieri, sindaco…non posso che essere oppositore.

Io comprendo le tue difficoltà, non sono facili da difendere simili persone e posizioni.

Per assurdo, fingiamo che tutti questi personaggi possano confluire in un’unica identità: la tua.

Quella di chi dice ad altri di non fare qualcosa, nello stesso istante in cui la sta facendo, scusandosi per averlo fatto. Tu sei la luce che illumina i suddetti personaggi ma abbaglia ed infastidisce me. Sei quello che uccide e sfrutta e che, se viene ferito, si scandalizza e ammazza di più. Sei anche quello affascinato dal potere (…ma nelle azioni e nei fatti!), dal blasone, dalla notorietà…col tuo stile politichese mi hai tacciato di avere “senso comune, dato da un’analisi fin troppo superficiale della realtà”.

Lo sai quello che dici, o hai una buona memoria ma ogni tanto salti un rigo? Io non sono contro tutto e tutti, basta leggere quelle quattro sciocchezze che ogni tanto scrivo o essere chi potrebbe confermarti il contrario con quei fatti che tanto imploravi. Io sono una persona comune con pensieri comuni a quanti non partecipano alle fattive e tanto auspicate nefandezze…a Telese, davanti ad una telecamera, ovunque ci sia qualcuno come te (e chi, per il gioco che dicevamo, rappresenti).

Non è a te che devo spiegazioni e non è nel mio stile (ma lo è nel tuo visto che ne fai esplicita richiesta) pubblicizzare le mie note liete. Già ti vedo, fotografato in terza pagina, con la ricevuta della donazione sotto al mento (ti vedrei meglio con un numero di serie).

Il mio essere contro che ti dà forza dovrebbe intimorirti…io sono contro di te, contro chi sfrutta e abusa, l’ho già detto. I personaggi che ho deriso, facendomi incontrare il tuo disappunto, ne sono la testimonianza. Io non sto agendo per convenienza, tu si…e prima di valutare la mia autorità morale, rileggiti il senso della parola. Sarebbe meglio se lo facessi stando fermo, perché agire per mortificare, o delinquere, non magnifica lo spirito.

Tu non sai leggere e tutta la cultura che cerchi non la incontrerai mai…la cerchi nei nomi, senza cogliere il senso delle cose. La tua laurea, a me ed Eduardo, ci fa un baffo…come dice Antimino, mio carissimo amico. Tu non hai neanche saputo leggere quanto ho scritto circa Eduardo e Gianluca, miei amici. Loro sanno leggere (anche se, ribadisco, io ed Eduardo, a scuola, siamo andati poco) e cogliere l’ironia ed il senso delle cose. Tu, sicuramente, avrai la tua slinguatissima laurea in cornice e passepartout (e ora chi te lo fa capire che non è l’invidia a farmi scrivere così?) e non riconosci l’autoironia perché non hai un’identità (ma tutte quelle di sopra che non bastano per una).

Secondo me, potresti anche avere un nome diverso da quello che hai dato…non cambierebbe nulla.

Mark Twain (scusami la citazione, ma non era nessuno rispetto ai tuoi…), disse di non aver mai permesso alla scuola d’interferire sulla sua istruzione. Ebbene, l’ho fatto così (avrei rimesso in mezzo te, Edu, ma non so se la cosa, a questo punto, possa prendere la via di una citazione civile), parafrasando lo scrittore e ricordando cose nostre che tu non sai e non sei invitato a conoscere. Per l’esperienza di Gianluca, lo ripeto solo per te che hai seri problemi, stima ed ammirazione. Ciò che non riconosco (in senso lato) è il giornalista che, pur mangiando meno dell’alano, svilisce, nelle parole simili alle tue, il senso così essenziale e vero dell’azione concreta: non è importante innalzare il nome del sannio, quanto fare ciò che stavano facendo). L’unica volta che potevi dimostrare di capire le tue citazioni illustri, non l’hai fatto.

Risparmiaci? Te, voi, mai!